Realta aumentata didattica

La realtà aumentata nella didattica: metodi, opportunità e consigli pratici

In un mondo in cui reale e virtuale convergono, conoscere e usare la realtà aumentata nella didattica diventa un’opportunità e uno stimolo per l’apprendimento.

Tutti i giorni facciamo esperienza di realtà aumentata e realtà virtuale. Ma cosa significa in pratica? E che opportunità crea per la didattica? Noi di Idee per la scuola crediamo che questo sia uno dei punti cruciali per creare la scuola del futuro a misura delle nuove generazioni.

In questo articolo abbiamo raccolto gli elementi essenziali per capire come integrare la realtà aumentata nella didattica, sia a distanza che in presenza. Ti forniremo inoltre dei consigli pratici per scuole di diverso ordine e grado, con livelli di complessità variabili, in modo che tu possa trovare ciò che più si adatta alle tue esigenze didattiche. E ci riferiremo alle storie che abbiamo già raccontato nel nostro blog, a testimonianza che già molti prof usano la realtà aumentata. 
Ma per iniziare, facciamo un po’ di chiarezza. Vediamo che cos’è la realtà aumentata e perché è importante integrarla nella didattica.

Cos’è la realtà aumentata

Da anni ormai la realtà aumentata fa parte delle nostre vite, la usiamo senza neanche accorgercene. Videogiochi, QR code e immagini che prendono vita in 3D nel display del telefono sono tutte esperienze di realtà aumentata. Ma nella pratica di cosa si tratta?
La realtà aumentata è un metodo che permette di amplificare alcune percezioni della realtà tramite l’utilizzo di dispositivi tecnologici. Coinvolge uno o più dei 5 sensi, dando la possibilità a chi ne fruisce di vivere esperienze e sfumature di realtà che altrimenti non sarebbe possibile conoscere.

Per la pervasività che hanno le tecnologie nella vita quotidiana, possiamo dire che non esiste più la distinzione teorica tra realtà virtuale e realtà aumentata. Dispositivi come smartphone, pc, console per videogiochi e visori VR permettono di accedere alla realtà virtuale e così di fare esperienza di realtà aumentata.

Nelle attività didattiche di realtà aumentata l’insegnante deve essere un mediatore.

Perché applicare la realtà aumentata alla didattica

Le nuove generazioni sono native digitali e concepiscono le tecnologie come strumenti di uso quotidiano. Non solo, sia per i Millennial che per la Generazione Z è inimmaginabile un mondo in cui la realtà non sia aumentata.
Per questo motivo è fondamentale che la scuola stia al passo e integri all’interno della didattica l’uso e l’insegnamento della realtà aumentata. Solo in questo modo sarà possibile sfruttare al meglio le potenzialità delle tecnologie e, allo stesso tempo, formare al pensiero critico, mostrando rischi e limiti della vita virtuale.

Nella scuola del futuro, a nostro avviso, docenti e insegnanti devono essere in grado di inserire attività esperienziali di realtà aumentata di complessità graduale all’interno della didattica quotidiana, a partire dalla scuola dell’infanzia. Proprio per questo, noi di Idee per la scuola abbiamo individuato alcune pratiche che possono essere d’ispirazione.

È possibile iniziare a usare la realtà aumenta con metodi e tecniche semplici, basate sull’utilizzo creativo delle tecnologie, della LIM, dei pc, dei tablet e degli smartphone.

Realtà aumentata come metodologia didattica: alcuni consigli

Per usufruire della realtà virtuale e aumentata non c’è bisogno di strumenti e tecnologie costose e di difficile reperibilità. Infatti è possibile iniziare con metodi e tecniche semplici, basate sull’utilizzo creativo delle tecnologie, della LIM, dei pc, dei tablet e degli smartphone.
Nelle attività didattiche di realtà aumentata l’insegnante deve essere un mediatore pertanto deve conoscere e strutturare nel dettaglio le esperienze che proporrà alle classi.
Per questo consigliamo di procedere per gradi, in modo che sia l’insegnante che le classi abbiano il tempo di apprendere e di assimilare comportamenti e pratiche.
Ecco alcuni consigli.

Consiglio #1: Giocare e imparare grazie alla realtà aumentata

Esistono molte metodologie didattiche basate sul gioco come momento dell’apprendimento. Per cui, perché non immaginare e creare dei giochi basati sulla realtà aumentata? È possibile declinare in modi diversi attività di questo tipo a seconda dell’età.
Sono tante le applicazioni utili per le scuole elementari che permettono di farlo. QuiverVision è un’app che trasforma i disegni in elementi 3D, tramite la scansione del disegno con la fotocamera del telefono.
Nelle scuole medie e superiori, invece, è possibile affrontare la realtà aumentata da un’altra prospettiva. Per esempio, si possono strutturare dei laboratori di coding, dove siano le classi a creare da zero dei videogiochi. Nell’ultimo paragrafo trovi una delle storie di Idee per la scuola che racconta proprio un laboratorio dedicato a questa attività.

Consiglio #2: Viaggiare e imparare la geografia tramite la realtà aumentata

Sappiamo che non sarà possibile programmare gite ancora per un po’. E se si organizzassero con la realtà aumentata? Ecco qualche suggerimento in merito.
Il primo tra tutti, il più semplice, è quello di strutturare un’attività di esplorazione di un luogo tramite Google Maps, Google Street View o Google Earth.
Perché quindi non organizzare un laboratorio di orienteering adatto sia alle scuole medie che alle superiori?
Se invece si desidera creare delle vere e proprie gite online, è possibile ispirarsi all’esperienza vincente di CodyTrip a Urbino, ideata dal professor Bogliolo.
Tramite la creazione di una piattaforma di streaming è possibile viaggiare virtualmente, visitando musei e ascoltando le migliori guide a disposizione. Alcuni dei maggiori musei italiani mettono a disposizione delle scuole dei tour virtuali, sia gratuiti che a pagamento.

Consiglio #3: Realtà aumentata per simulare le attività di laboratorio

Una delle lacune che la DaD deve riuscire a colmare sono le attività di laboratorio, indispensabili per il percorso di apprendimento. Questo vale in particolare per le scuole superiori a indirizzo professionale, dove le lezioni in laboratorio sono quotidiane.
Sia la realtà aumentata che la realtà virtuale permettono di ricreare situazioni e lezioni di laboratorio in due modalità prevalenti:

  • Con l’utilizzo di sofware e applicazioni dedicate è possibile riprodurre esperienze e attività specifiche anche pericolose, in tutta sicurezza.
  • Con la creazione di video in diretta o registrati in cui l’insegnante o una terza persona svolge le attività passo passo, con l’obiettivo di permettere alle classi di svolgere le attività a casa o in gruppo. Come ha fatto la Fondazione ENGIM trasformando le lezioni di cucina registrate in docu-reality, coniugando così in modo creativo insegnamento e intrattenimento.

Gli esempi di realtà aumentata nella didattica di Idee per la scuola

La scienza ha più volte affermato che i videogiochi permettono di sviluppare le capacità di problem solving. Quindi perché non creare dei videogiochi appositi, con cui testare e valutare queste capacità?
È quello che ha fatto per le sue classi Enea Montoli, professore di matematica e fisica.

Scopri come leggendo tutta la storia sul nostro blog: La matematica e la fisica applicate ai videogiochi.

E se invece fossero le classi stesse a cimentarsi nella creazione dei videogiochi? Si tratta dell’attività proposta da Domenico Aprile, che ha sfruttato la metodologia del peer learning per la creazione di un videogioco didattico.
L’abbiamo intervistato alcuni mesi fa per conoscere meglio questa e altre attività da lui portate avanti durante il primo periodo di Dad: Peer learning, videogame e risorse educative aperte: i progetti della Dad.

Quando si parla di mondi virtuali per la didattica è fondamentale che gli insegnanti svolgano il ruolo di mediatori, soprattutto se le attività coinvolgono la scuola primaria.
Come ci ha raccontato Luciana Mattei è molto importante, sin dalla più tenera età, cominciare a creare consapevolezza intorno a temi come identità digitale e realtà virtuale. E per farlo in modo creativo, perché non sfruttare le filastrocche di Rodari?
L’attività didattica di Luciana è un esempio vincente di realtà aumentata applicata alla didattica. Trovi l’articolo che la racconta sul nostro blog: OpenSim e le filastrocche di Rodari per creare mondi immateriali.

Hai proposto e realizzato attività che comprendevano la realtà aumentata? Raccontacele compilando il form sul nostro sito.
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Di Marcella Peverini