OpenSim, Identità Digitale e le filastrocche di Rodari

OpenSim e le filastrocche di Rodari per creare mondi immateriali

Second Life, mondi immateriali e scuola possono coesistere in maniera efficace? Il progetto educativo di Luciana Mattei ci racconta qual è la formala vincente.

Luciana Mattei, docente di matematica, scienze, tecnologia e inglese, all’Istituto Comprensivo “Giuseppe Giuliano” di Latina, in collaborazione con unAccademy, a Dicembre 2020 ha creato il primo laboratorio di scrittura creativa per bambini su un OpenSim.

Dalla volontà di dare vita alle filastrocche di Gianni Rodari, in occasione del centenario della nascita dello scrittore, è nato un progetto creativo ed educativo sviluppatosi nei mondi immaginari. L’obiettivo? Insegnare, facendo fare esperienza ai bambini, il significato e l’importanza della propria identità digitale.

Noi di Idee per la scuola abbiamo intervistato Luciana, per capire come è strutturato il progetto, conoscerne meglio la storia e le attività.

La Didattica Digitale Integrata e i mondi immateriali

Come ci racconta Luciana, la necessità di ricorrere alla didattica a distanza e alla didattica digitale integrata “ha dato nuova linfa al dibattito sul rapporto tra mondi materiali e immateriali”.
Le tecnologie delle Open Sim permettono di creare delle realtà virtuali in cui le persone possono interagire attraverso il controllo di un avatar.
La scuola può sfruttare le potenzialità creative delle Open Sim per dar vita a esperienze per gli alunni che annullino la distanza e compensino con la mancanza di fisicità e l’esperienza sensoriale. Proprio per questo, già nel 2018, INDIRE, l’istituto nazionale documentazione innovazione ricerca educativa, aveva proposto dei webinar dal titolo “MineCraft in classe” con l’obiettivo di esplorare le opportunità di MineCraft per le attività didattiche.  

UnAccademy: un’accademia non convenzionale

Quando nei primi anni 2000 Second Life imperversava tra i nerd, gli esperti di comunicazione digitale del tempo ne avevano già intravisto le potenzialità. Per sperimentare le opportunità di interazione su Second Life nel 2007 nacque UnAccademy: un’accademia non convenzionale della cultura digitale in cui collaborano professionisti come Giuseppe Granieri, autore e professore universitario, Fabio Fornasari, architetto e museologo, specialisti del mondo digitale, builder e altri docenti. Ora, dopo molti anni, ha ripreso la sua attività grazie all’impulso nella scuola data dalla Didattica a Distanza.

Il progetto di unAccademy e del laboratorio di scrittura creativa ha luogo su Craft, una Grid che ospita anche altre esperienze scuola come Edu 3D.

L’idea: il centenario di Rodari

Il progetto di Luciana Mattei è nato in collaborazione con Lorenza Colicigno, professoressa e scrittrice di Potenza, e con Antonio La Raia, un builder professionista. Da questa collaborazione è partita l’idea di portare sull’OpenSim che ospita unAccademy i bambini, anche se così piccoli.

Adesso è nella fase propedeutica in cui i bambini interagiscono nel mondo immateriale attraverso la LIM e l’avatar dell’insegnante. Nelle fasi successive, è prevista l’interazione diretta attraverso la creazione di avatar personali dei bambini.

Il team di unAccademy “ha preparato un ambiente adeguato ad accogliere i bambini, protetto in entrata da password. Loro si sono mossi all’interno del mondo, entrando dalla ‘Porta della Fantasia‘, che altro non era che la foto della loro scuola, interagendo con la pianta del “Fagiolo Magico” nel leggere, commentare le filastrocche per poi scrivere ognuno per conto suo qualcosa in maniera creativa”.

Le filastrocche di Rodari sono immaginifiche, si prestano benissimo a introdurre in un mondo immateriale.

L’esperienza dei bambini e le attività

Il laboratorio di scrittura creativa prevede momenti di interazione con gli avatar, dei momenti di esplorazione del mondo e le attività di lettura, scrittura e creazione di materiali da parte dei bambini. Nel preparare il laboratorio di scrittura creativa, i docenti hanno fatto leva sulla chiave della magia per creare aspettativa nei bambini e, contemporaneamente, hanno lavorato sulle filastrocche in aula.

Luciana descrive così le tappe del laboratorio: “I bambini all’interno di quel mondo hanno ritrovato le loro cose: le loro foto, scattate in precedenza, e le foto della scuola. Questi elementi hanno reso reale l’aula virtuale. Su dei pannelli sospesi erano state posizionate le filastrocche di Rodari. Noi in aula le commentavamo e leggevamo, interfacciandoci con l’avatar di Lorenza. All’occorrenza comparivano degli elementi che rendevano vive le filastrocche, che erano stati precedentemente costruiti da Tonino Il Robot, l’avatar di Antonio La Raia”.

I bambini si sono sentiti partecipi in prima persona e, come racconta Luciana, le hanno detto che il mondo creato per loro era “meglio di MineCraft!”.

Lorenza poi specifica che “è stato questo il valore aggiunto: le filastrocche di Rodari sono immaginifiche, si prestano benissimo a introdurre in un mondo immateriale, dove è possibile far prendere vita alle parole. Questo è un esempio pratico, creativo e all’avanguardia di come il digitale e la didattica possono integrarsi e completarsi vicendevolmente”.

OpenSim, Identità Digitale e le filastrocche di Rodari

Il passaggio dalla real life al mondo immateriale (e viceversa)

In parallelo all’attività sull’OpenSim è stata strutturata un’attività di riflessione guidata dagli insegnanti per far comprendere ai bambini le tappe del percorso, le competenze acquisite e sviluppare le idee conseguenti il laboratorio.

In questo modo elementi di real life e di vita immaginaria coincidono e trovano continuità gli uni dentro gli altri. “Questo crea l’identità digitale, intesa in maniera ampia. Identità digitale e reale vanno di pari passo, sono due realtà che si affiancano. Tutti abbiamo un’identità digitale: lo scopo è di aiutare i bambini a capire che l’identità digitale non è altro da me, ma è qualcosa che si affianca alla mia identità in real life”.

Per sviluppare il progetto al meglio, infatti, sono stati coinvolti tutti i docenti delle due terze che partecipano. Gli insegnanti in prima persona hanno capito l’importanza del progetto: “Nella scuola primaria il lavoro di squadra fa la differenza per il processo di apprendimento dei bambini”.

Inoltre, Luciana sottolinea come ci sia stata “una grande partecipazione da parte delle famiglie e degli insegnanti di sostengo, perché si tratta di un progetto estremamente inclusivo, dove nessuno rimane indietro: ogni bambino ha la possibilità di fruire di ogni momento in unAccademy.”

Gli sviluppi futuri del progetto

Il progetto è parte integrante del POF dell’Istituto, come Didattica Innovativa, per quest’anno. Inoltre, Luciana e la scuola prevedono di portare avanti per i prossimi 3 anni le attività sull’OpenSim con le classi che ora partecipano. In progetto c’è una fattoria didattica da costruire in unAccademy, dove i bambini possano prendersi cura degli animali e delle piante. In questo modo verranno integrate le attività in unAccademy con le attività curricolari, ad esempio del programma di scienza, perché si possa “recuperare in un mondo immateriale anche la vita selvaggia, la vita naturale”.

Autrice: Marcella Peverini