- Scuola: scuola secondaria di secondo grado, IIS Russel, Milano
- Classe: terza
- Materia: matematica e fisica
- Cosa ha fatto il docente: il docente ha inventato una piattaforma di videogiochi per assegnare agli studenti esercitazioni di fisica e matematica.
L'idea di un giovane professore precario che ha inventato da zero dei videogiochi per risolvere problemi di fisica e matematica, divertendosi.
Ancora oggi, associare i videogiochi alla scuola è abbastanza inusuale.
Non per Enea Montoli, professore di fisica e matematica all’Istituto Russel di Milano, che ha progettato una piattaforma di videogiochi per coinvolgere i suoi studenti e assegnar loro dei compiti “alternativi”.
Enea è un giovane professore precario con la passione per tutto ciò che riguarda i giochi di ruolo, la tecnologia e la fantascienza.
A noi di Idee per la scuola ha raccontato la scelta di sfruttare la sua passione per i videogiochi a favore della scuola, che nasce in realtà in tempi pre-Covid, ma di fatto si è rivelata un prezioso strumento, quando è stato necessario ricorrere alla didattica a distanza. Ecco cosa ci ha detto.
Com’è nata l’idea di sviluppare dei videogiochi per la scuola?
“A un certo punto mi sono reso conto che, modificando anche solo la forma dei classici problemi matematici e inserendo dei personaggi inventati o delle semplici storielle, i ragazzi lavorano più volentieri e con migliori risultati”.
Dunque, i videogiochi li hai creati da solo?
“Sì, ho un dottorato in fisica, ho programmato i videogiochi partendo da un ambiente di sviluppo, inventando la storia e inserendo i problemi fisici e matematici da risolvere per superare i livelli”.
Vuoi raccontarci come sono fatti?
“Principalmente sono due. Nel primo, The Nightmares of Nescio, ogni livello è indipendente e scollegato dagli altri. Ho creato un’ambientazione diversa per ogni argomento e non c’è un impianto narrativo vero e proprio; lo utilizzo soprattutto per i compiti di tutti i giorni. Gli altri invece, sono due capitoli della saga chiamata Renovation Quest. Si tratta delle avventure del protagonista Nescio Nomen, ambientato in un futuristico pianeta del 2500, sconvolto dal cambiamento climatico. Per scoprire come finisce la storia e cosa succede a Nescio, gli studenti devono risolvere i problemi di matematica e fisica che incontreranno di volta in volta.
Questa metodologia potrebbe adattarsi a qualsiasi materia?
“Questi strumenti testano soprattutto le conoscenze e le abilità sulla singola materia, quindi, con le dovute modifiche, potrebbero essere adottati da vari tipi di discipline, forse non proprio tutte. A questo proposito, una ex collega che insegna latino ha integrato la sua didattica utilizzando la mia piattaforma. Ha formulato lei stessa le domande, per aiutare i ragazzi ad esercitarsi nella sua materia, con ottimi risultati”.
Molto bella l'idea... ma hai notato dei miglioramenti nella formazione dei ragazzi?
“Sì, la maggior parte dei ragazzi è entusiasta di questa modalità e moltissimi fanno a gara a chi completa più velocemente il livello, per poter passare a quello successivo.
Alcuni addirittura giocano talmente tante volte, da conoscere tutte le risposte a memoria, il che non è sempre un male!”.
Come hanno reagito gli altri docenti e i genitori al tuo progetto?
“Solitamente, intorno a tutto ciò che riguarda i videogiochi esiste una certa diffidenza, si associa il gioco alla perdita di tempo o all’alienazione delle giovani generazioni.
Qualcuno mi ha persino suggerito di cambiare il nome in “esperienza interattiva”. Tuttavia, sono convinto che, conoscere le potenzialità di questi strumenti, sia importante per abbattere i muri e migliorare l’offerta didattica.
C’è da dire comunque, che la dirigenza di entrambe le scuole dove ho lavorato, mi ha sempre appoggiato con entusiasmo”.
Assegni i compiti solo in questo modo?
“Assolutamente no! Questa modalità è solo integrativa di una didattica più ampia, fatta di esercizi e verifiche che possiamo definire più tradizionali, dove i ragazzi lavorano sodo, senza giocare.
La tua piattaforma è accessibile a tutti, non hai paura che possano "rubarti" l'idea?
“Io credo sia positivo divulgare contenuti liberi, perché possono essere condivisi e regalare un punto di vista differente alla formazione scolastica”.
La saga di Nescio continuerà?
“Senza dubbio la saga continua, gli alunni aspettano con trepidazione il proseguimento della avventure di Nescio, d’altronde l’attesa è una delle parti più affascinanti di questo genere di narrazione”.
Autore: Chiara De Filippo
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