“In realtà, non è proprio un progetto, ma un’idea, nata nel marzo scorso, quando è cominciata la diatriba sulla scuola a distanza. È un’attività che continuo a portare avanti, e lo farò fin quando sarà possibile.
Mi spiego: io credo che “didattica” e “distanza” siano un ossimoro perfetto, motivo per cui me ne sono inventate di ogni tipo per poter fare lezione, per rivendicare il mio voler fare scuola, almeno in sicurezza, rispettando le regole.
Ho, quindi, pensato: ‘Quale occasione migliore, visto le caratteristiche delle lezioni in DDI, di vedersi, guardarsi, sentirsi, attraverso un libro, come facevamo in aula una volta a settimana?’.
Solitamente, scegliamo un libro al mese, che poi recensiamo. In questo modo i ragazzi imparano a leggere con senso critico. La scelta dei romanzi è alternata: un mese scelgo io, un mese scelgono loro”.