Miriam Cresta JA Italia

La scuola del futuro è quella del fare, insieme

Miriam Cresta, Ceo di JA Italia Junior Achievement, ci racconta i progetti della più vasta organizzazione non profit al mondo, dedicata all’educazione economico-imprenditoriale nella scuola.

Esperienza è un termine che ritroviamo spesso, quando Miriam Cresta parla di scuola.
“La didattica che noi di Junior Achievement promuoviamo, non è quella frontale ma esperienzialeOrmai è chiaro come nella scuola, le conoscenze sono insufficienti se non sono affiancate alle competenze. Gli studenti dovrebbero uscire dalla scuola dell’obbligo, con un vero allenamento sulle competenze. Questo può avvenire solo se nelle scuole si inserisce la dimensione del fare; si parte dalla prassi per arrivare alla conoscenza teorica, in una logica di collaborazione nel gruppo classe”.

Quello che colpisce di Miriam e JA non è solo il background e l’estrema competenza in materia ma soprattutto la cura e il senso dei loro progetti. Non c’è alcuna autocelebrazione, ma solo la genuina volontà di migliorare la scuola dal basso a suon di interventi pratici e risultati concreti.

JA: la scuola è una palestra di competenze

JA ha continuato a lavorare anche durante questo anno di emergenza, macinando iniziative all’avanguardia come il format di talk chiamato non a caso Futuro Prossimo e proseguendo i programmi didattici anche a distanza, in tutta Italia.
L’imprenditorialità è da anni al centro del dibattito politico ed economico europeo. È considerata un fattore chiave di sostenibilità, per ridurre la disoccupazione giovanile e lo skill gap; diffondere l’innovazione e facilitare lo sviluppo di una società dove i giovani ritrovano un ruolo centrale.
È per questa ragione che Junior Achievement Italia sostiene e si impegna per diffondere un’educazione imprenditoriale, dove i ragazzi a partire dai 5 anni di età anni possono lavorare: sulle competenze digitali, economico-imprenditoriali, sulle lingue straniere, sulle logiche di collaborazione con i propri compagni e tecniche di problem solving, interiorizzando questi processi come spontanei e naturali.

La scuola del futuro dalle basi: il manifesto delle competenze trasversali

Il manifesto delle competenze trasversali è un’iniziativa di JA condivisa e sottoscritta da oltre 350 scuole, docenti ma anche istituzioni e realtà imprenditoriali.
Nasce dall’urgenza, in questi tempi di emergenza sanitaria, di ristabilire le priorità per la scuola.
Una scuola che ci ricorda Miriam Cresta, deve essere agile, aperta, inclusiva.

Le figure fondamentali della scuola del futuro: il docente e il volontario

Il docente per JA deve avere un ruolo centrale, inteso non più come colui che spiega e interroga, ma come un vero e proprio coach di competenze.
Un’altra figura fondamentale nei progetti didattici di JA è quella del volontario
Si tratta di una figura esterna alla scuola che lavora in altri contesti organizzativi. Il volontario partecipa ai percorsi di apprendimento senza sostituirsi all’insegnante, e spesso apre allo studente nuove realtà.
La scuola diventa un centro di apprendimento dove, insieme ai contenuti scolastici entrano quelli della comunità come: l’economia, l’innovazione sociale, le start up.
Tutto questo si traduce in competenze per la vita.
La scuola del futuro inoltre, non delega alle impresa e alle istituzioni il suo ruolo di crescita e formazione ma mantiene salda la leadership, importante anche nelle scuole changemaker. In continuo dialogo con le parti sociali, deve garantire ai ragazzi un’esperienza aumentata di didattica ma soprattutto di vita, quella reale.

La scuola del futuro è dove non te l’aspetti

Le scuole di cui ci parla Miriam Cresta e dove lavora maggiormente JA non sono i licei o le realtà innovative, ma gli istituti tecnici con 1000-1200 studenti. Sono anche le scuole dei Cpa, in sinergia con le comunità locali e le cooperative, in contesti di maggior fragilità.
La scommessa per la scuola del futuro può risiedere nei dopo scuola, nelle scuole serali, dove giovani adulti, tra cui migranti extracomunitari, si approcciano a percorsi esperienziali con alti livelli di tecnologia. Questi svolgono, attraverso alcune  piattaforme online, vere e proprie challenge di gruppo, ottenendo importanti risultati.

Ne è un esempio il recente progetto realizzato con il Civico Centro di Istruzione per l’Adulto e l’Adolescente (CIA) “A. Manzoni”, sviluppato con Action Aid “Open Space”, sostenuto da diverse realtà, con capofila ActionAid, e finanziato dall’Impresa Sociale Con I Bambini, che mira a contrastare la povertà educativa, offrendo opportunità culturali, formative, e sociali.

“La tecnologia se integrata con l’apprendimento può essere una preziosa leva per l’inclusione e ci aiuta a raggiungere diversi tipi di target.
Non solo, giovani e sostenibilità, sono due delle parole chiave su cui costruire il futuro del nostro Paese. Proprio da qui passa lo sviluppo di un pensiero critico, in armonia con il senso della collettività e della responsabilità”, conclude Miriam.
L’idea che lalta formazione, l’accesso alla didattica digitale, un certo orientamento professionale, smettano di essere appannaggio di pochi e diventino invece la soluzione per molti, è la vera spinta rivoluzionaria di JA e, ci auguriamo, della scuola del futuro.

Di Chiara De Filippo