Linda Fiumara, tecnologia nella DaD

Se la didattica cambia, cambiamo gli strumenti di apprendimento, intervista a Linda Fiumara

Utilizzare attivamente strumenti tecnologici che fanno parte del nostro quotidiano per acquisire nuove conoscenze è fondamentale per lo svolgimento di una DaD corretta. Ecco come la professoressa Fiumara ha unito creatività e funzionalità.

Sono tante le storie di insegnanti, alunni, presidi che hanno reagito in maniera straordinaria nell’adattarsi a questo nuovo modo di fare didattica. Mantenere coerenza e sistematicità nei metodi di insegnamento in un periodo così complesso non è semplice, non lo si può negare. Così come non si può negare la pazienza e la tenacia degli insegnanti nel trovare una soluzione che coinvolga gli studenti abbattendo la barriera della distanza ha dato vita a storie che meritano di essere raccontate, come quella della professoressa Linda Fiumara dell’Istituto comprensivo di Fino Mornasco, in provincia di Como.
L’insegnante di italiano, storia e geografia per le classi di seconda e terza media è partita dal presupposto che è essenziale trasformare i dispositivi che i ragazzi utilizzano “solo per svago e intrattenimento in strumenti di apprendimento, non passivi ma attivi”. Questo nuovo metodo di fare didattica deve “scardinare l’idea che il cellulare o il pc siano solo strumenti di divertimento ma che possano essere utilizzati anche in maniera formativa”.

Cambiare l’approccio a pc e smartphone per sfruttare le potenzialità educative

Il primo passo è stato quello di coinvolgere gli studenti chiedendo loro di realizzare dei brevi video di pochi secondi per creare una pubblicità progresso. Gli alunni hanno risposto in maniera partecipativa e fantasiosa, creando soluzioni originali e simpatiche. E così, dal successo di questo primo format, ne sono stati creati altri.
Linda Fiumara, tecnologia nella DaD
La professoressa Linda Fiumara in mezzo ai suoi libri
Il supporto e il sostegno degli altri docenti e dei genitori è stato fondamentale. La loro curiosità e la pazienza hanno permesso ai ragazzi di assimilare questi nuovi metodi di apprendimento in maniera rapida e costruttiva.
Lo step successivo del percorso ideato dalla professoressa Linda Fiumara è stato quello di organizzare una sorta di competizione a premi dividendo i ragazzi in squadre, modello che richiama programmi televisivi di successo. Ogni settimana venivano assegnate prove diverse che spaziavano dalla ricerca dei detti regionali al consiglio di film e così via. Come funzionava nella pratica? A ogni squadra venivano assegnati dei punti fino a stabilire una classifica finale stilata a fine anno scolastico. Una sana competizione che ha permesso ai ragazzi di mettersi in gioco non perdendo mai di vista l’obiettivo finale: l’apprendimento.
Dal successo di questo format, sia in termini di coinvolgimento che di insegnamento, ne sono stati creati altri. Ecco qualche esempio: l’utilizzo del mimo come metodo espressivo dell’orientamento. Perché questo strumento? La parola a Linda: “Attraverso il mimo i ragazzi esprimono le proprie aspirazioni abbattendo quella barriera causata dalla vergogna”.
Le idee non mancano, la passione nemmeno. Creare nuovi strumenti di apprendimento attraverso i dispositivi tecnologici che abbiamo a disposizione quotidianamente è una sfida alla quale non possiamo sottrarci, e farlo in maniera creativa ed estrosa rende la didattica a distanza un’opportunità più che un ostacolo.

Autore: Luca Illiano