Scuola: scuola dell’infanzia, Villaggio Sportivo, Biella
Classe: bambini dai 3 ai 5 anni
Metodologia didattica: apprendimento cooperativo, narrazione, metodo Bortolato
Cosa ha fatto docente: le maestre hanno registrato dei video, leggendo due volte al giorno delle fiabe a distanza ai bambini durante il lockdown.
Chi l'ha detto che la DaD non può funzionare anche per la scuola dell'infanzia? Ecco la storia di una scuola di Biella che, grazie a 8 maestre e ai piccoli allievi, dimostra proprio il contrario.
Metti una piccola scuola di quartiere, bambini variegati e 8 maestre appassionate che amano raccontare fiabe (anche a distanza), questi gli ingredienti che rendono così’ dolce e speciale la scuola d’infanzia Villaggio Sportivo a Biella. Noi di Idee per la scuola abbiamo avuto il piacere di fare una chiacchierata con Grazia Flessibile detta Flex, come rappresentante di quella che scopriremo essere, una squadra a tutti gli effetti. Grazia ci ha raccontato come lei e le sue colleghe, durante il primo lockdown a marzo, siano riuscite a coinvolgere anche i più piccoli con la didattica a distanza.
Grazia, quanti anni hanno i bambini della vostra scuola?
“La nostra scuola ha tre sezioni e i bambini che la frequentano hanno dai 3 ai 5 anni”.
Come è nata l’idea di registrare dei video e raccontare le fiabe a distanza ai bambini?
“La nostra è una piccola scuola di quartiere ma fortunatamente abbiamo la possibilità di avere molti spazi. Durante la normale attività in presenza, uno dei nostri appuntamenti fissi era il teatro. Noi maestre, ma anche i bambini, ci trasformavamo in attori durante gli spettacoli settimanali, a partire dai libri e dalle fiabe lette. L’uso della narrazione per noi è sempre stato fondamentale. Tutto quello che leggi o racconti ai bambini, prima o poi ritorna in tantissime splendide forme”.
Come è iniziata questa avventura sul web?
“Utilizzando la nostra pagina Facebook, abbiamo deciso di registrare due video al giorno, di mattina e di pomeriggio. In questi viene inquadrato il libro e si sente la nostra voce fuori campo che legge. Abbiamo dato fondo a tutte le scorte di libri che avevamo in casa, perché all’inizio non potevamo andare a prenderli a scuola o in biblioteca. Quando anche i libri hanno iniziato a scarseggiare, abbiamo iniziato ad inventare delle storie a distanza, utilizzando giochi di sagome e ombre cinesi. Inoltre abbiamo utilizzato e letto diversi libri in C.A.A, comunicazione aumentativa alternaiva, per coinvolgere e arrivare proprio a tutti i bambini”.
La lettura è un momento per sentirsi davvero uniti e arrivare a tutti indistintamente.
Come hanno reagito i bambini?
“I bambini erano entusiasti, per loro è diventato presto un appuntamento fisso, che aspettavano con trepidazione. Erano infatti curiosi non solo di ascoltare una nuova storia, ma anche di indovinare dal tono della voce, quale maestra avrebbe letto quel giorno”.
Qual è stata invece la risposta dei genitori?
“I genitori hanno reagito con interesse e partecipazione, per loro è stato utile avere un’attività fissa, sulla quale poter contare per ben due volte al giorno. In questo modo i bambini avevano una vera e propria routine quotidiana, che per loro è molto importante”.
Cosa ti è rimasto di questa esperienza di didattica a distanza?
“Ho capito ancora di più, quanto il lavoro di gruppo faccia la differenza. Siamo 8 maestre e possiamo dire di essere una vera squadra. Abbiamo sempre preso insieme le decisioni: coese, senza competizione, si affronta tutto meglio. Anche la dirigente ha partecipato alle fiabe a distanza, leggendo una storia ai bambini, questo per farti capire quanto siamo tutte convinte di questo lavoro basato sulla narrazione”.