La scuola: un filo invisibile d’amore durante la DaD

La scuola: un filo invisibile d’amore grazie ai racconti scritti in DAD

Cosa accade quando i bambini diventano i veri protagonisti delle storie che leggono? Cinzia è un’insegnante appassionata a cui piace abbattere muri per costruire ponti: per questo cerca un “filo invisibile” che la aiuti a tenere unita la sua classe durante la DaD.

Questa è la storia di una maestra, come abbiamo già più volte raccontato nel nostro blog, che non si è scoraggiata di fronte agli imprevisti e ha tratto il meglio dal momento attuale per tutti i bambini della sua classe e come spunto creativo per altre maestre e alunni.

Cinzia insegna in una scuola primaria nella periferia di Vicenza; la sua classecolorata e porta con sé i profumi e le risate di tante culture diverse. L’esempio perfetto di come l’educazione dovrebbe sempre andare di pari passo con l’integrazione.

A marzo è arrivato, inaspettato, l’obbligo alla DaD. “Costretti alla didattica a distanza, tra gli insegnanti e le famiglie si è alzata una barriera impervia che, una volta abbattuta, si è tramutata in un ponte. Ecco perché”, ci racconta, “è nata la necessità di creare dei canali comunicativi anticonvenzionali, più immediati, bypassando quei meccanismi burocratici che sono sempre stati un ostacolo più che una risorsa. Una scelta ha permesso di costruire una relazione di mutuo aiuto, un legame più forte e duraturo”.

I bambini sono entrati in punta di piedi nelle case degli insegnanti e gli insegnanti hanno fatto lo stesso: in poco tempo le lezioni con i bambini sono diventate un ponte di comunicazione con le stesse famiglie.

Gli insegnanti hanno un mezzo importante a disposizione, uno strumento potente che Cinzia conosce bene. Cinzia crede nel potere della lettura perché sa che un bambino che ama leggere svilupperà, crescendo, tante competenze: grammaticali, innanzitutto, ma anche emozionali.

Cinzia ci spiega gli strumenti utilizzati prima della DaD: “Oltre all’utilizzo di una biblioteca scolastica (a cui i bambini potevano attingere liberamente per soddisfare la propria curiosità), erano stati organizzati dei Circle Time. Cosa sono? I giovani alunni ascoltavano storie avvincenti attraverso la voce dei propri insegnanti”.

Nella prima fase della DaD, con le lezioni, asincrone, Cinzia ha iniziato a registrare la propria voce mentre leggeva delle storie: dopo averle caricate a puntate sul registro elettronico, si è resa conto che ai bambini non bastava. Lo stimolo è arrivato proprio da loro: “Maestra, quando arriva il secondo capitolo del libro?” qualcuno ha domandato.

Attraverso la sua voce, i bambini sono entrati in quelle stesse storie, fino a che non è accaduta la magia: Cinzia ha deciso di rendere i suoi alunni protagonisti di quelle stesse storie e ha chiesto loro di inventare, di scrivere.

“Ogni lezione è diventata l’occasione per affrontare una tema particolare e, al termine, la palla passava ai bambini: ‘Ora raccontatemi voi una storia’, chiedevo. E i bambini lo hanno fatto davvero”.

La scuola: un filo invisibile d’amore durante la DAD

Il potere della scrittura

 

Tra Cinzia e i bambini si sono aperti tanti altri canali comunicativi, ognuno con i mezzi che aveva a disposizione: c’è chi ha utilizzato le e-mail, chi WhatsApp, qualcun altro ha usato carta e penna. Le storie nate dal cuore fantasioso dei bambini raccontavano di mostri da sconfiggere, scienziati pazzi e poteri magici.

Cinzia ha letto tutte queste storie meravigliose, correggendo e incoraggiando i suoi piccoli scrittori proprio come le parole che ha scelto di usare sulla pagina del suo sito “Leggi… immagina… sogna… pensa…“, ed ha deciso che le loro parole meritavano di avere una seconda vita.
 

Dove sono finiti questi racconti? “Sono nate storie di paura e di coraggio, di amicizia e di rivincita; queste stesse storie hanno dato vita a un bellissimo libro intitolato ‘Il filo Invisibile’, dal nome del primo racconto che fa da fil rouge all’intera raccolta. Il filo invisibile che lega i bambini è quello dell’amicizia, riscoperta e ritrovata al ritorno sui banchi di scuola, delle paure di mostri invisibili, sconfitti grazie al coraggio, della condivisione, che nasce dalla collaborazione”.

La scuola è stata un filo invisibile che ha permesso ai bambini di tornare in contatto tra di loro, è stata un punto di ancoraggio emotivo che ha dato ai bambini la possibilità di comunicare, sia tra di loro che con gli insegnanti.

La scuola, in definitiva, è stato un filo d’amore: non esisteva più la dimensione fisica ma, a sostituirla, c’era quella emotiva.

La raccolta che ne è nata è stata un’ulteriore opportunità di incontro e condivisione. Non appena ne ha avuto l’opportunità, infatti, Cinzia ha fatto visita a tutti i suoi alunni portando a ognuno di loro un regalo, il risultato del loro lavoro: i bambini hanno potuto toccare con mano ciò che avevano pensato e creato.

 
 

Ritrovarsi e riconoscersi dopo la DaD

Ad accogliere Cinzia non sono stati solo i suoi alunni: mamme, papà, sorelle e fratelli che, per tre mesi, Cinzia aveva visto di sfuggita solo attraverso uno schermo, si sono trasformati in sorrisi sinceri e uno scambio di chiacchiere.

Cincia ci racconta: “I fili invisibili tessuti durante la DaD hanno dato il loro frutto creando legami tangibili e duraturi: tornati sui banchi di scuola, i bambini si sono riconosciuti e ritrovati”.

Molte delle storie sono nate dalla confusione e della paura ma, proprio come i protagonisti delle storie che hanno scritto, i bambini si sono armati di coraggio e hanno combattuto i propri mostri: leggendo il libro, è evidente che ne siano usciti vittoriosi!

Sono nate storie di paura e di coraggio, di amicizia e di rivincita: la scuola è diventata un filo d’amore. Non esisteva più la dimensione fisica ma, a sostituirla, c’era quella emotiva.

Di Marta Massimi