- Scuola: scuola secondaria di secondo grado, Liceo delle Scienze Umane - Liceo Classico Mamiani, Pesaro
- Classe: terza e quarta del Liceo delle Scienze Umane - seconda del Liceo Classico
- Materia: storia dell’arte
- Cosa ha fatto il docente: ha sviluppato un progetto sulle opere della Roma imperiale, attraverso la suddivisione delle aule in gruppi, incentivando la collaborazione tra gli studenti e la condivisione delle ricerche attraverso gli strumenti digitali (come Google Classroom e Google Earth).
Marilena Luzietti ci racconta come ha reso la storia dell’arte un vero e proprio viaggio di scoperta, attraverso gli strumenti digitali, la collaborazione di gruppo e l’estro creativo degli studenti.
Come trasmettere la bellezza delle opere d’arte attraverso uno schermo? Come rendere affascinante un viaggio nel passato glorioso della Roma imperiale utilizzando gli strumenti digitali?
Da queste domande nasce il progetto di Marilena Luzietti, insegnante di storia dell’arte, per poter coinvolgere i propri studenti in un percorso di scoperta, creazione e collaborazione all’insegna della meraviglia. Ecco come dei semplici lavori di gruppo si sono trasformati in percorsi virtuali e siti web dedicati all’arte.
Quale approccio hai scelto con i tuoi allievi per rendere la didattica a distanza più stimolante?
“Durante i primi mesi di DaD, tra marzo e aprile del 2020, ho percepito che le lezioni frontali, anche se interattive, rischiavano di risultare pesanti per gli studenti. Quindi, ho deciso di sperimentare con le mie classi, per poi arrivare alla seconda fase della didattica a distanza piuttosto preparata sulle esigenze degli allievi e i metodi da utilizzare. Da qui è nata una strutturazione precisa del metodo di formazione a distanza. A novembre ho progettato dei lavori di gruppo per ognuna delle mie sei classi, definendo un calendario di realizzazione da sviluppare nei mesi di dicembre e gennaio”.
Di cosa si tratta e come è stato articolato il progetto?
“Ho diviso le classi in gruppi o coppie, per facilitare l’interazione tra gli allievi. Secondo un calendario ben preciso, ogni gruppo si riuniva in stanze di Google Meet (alle quali accedevo anche io per poter osservare i ragazzi in azione ed eventualmente supportarli), per poter lavorare insieme al progetto, seguendo istruzioni e scadenze dettagliate. Successivamente, ogni gruppo ha condiviso i risultati della propria ricerca con la classe, attraverso dibattiti e approfondimenti corali. Tutti i gruppi hanno condiviso i propri lavori attraverso Google Classroom, fornendo anche ai compagni di classe immagini e risorse utilizzate. Ecco come è stato sviluppato il progetto “La Roma Imperiale” con gli allievi della classe II A del Liceo Classico Mamiani: con una durata di circa 2 mesi, da dicembre a febbraio, abbiamo dedicato due ore a settimana alla realizzazione di ogni fase”.
E nel dettaglio com'è stato gestito il tutto?

Ogni presentazione ha seguito un calendario definito in precedenza e, in questo modo, ogni gruppo ha potuto realizzare una vera e propria lezione ai propri compagni di classe. In questo modo sono emersi dettagli e curiosità che hanno catturato l’attenzione di tutti. Ogni monumento analizzato nei progetti è stato, poi, individuato e collocato su percorsi virtuali di Google Earth. Qui è emerso tutto l’estro creativo degli allievi! Tutto il materiale creato nelle ricerche è stato inserito in schede di presentazione su Google Earth e, addirittura, in un sito web realizzato da uno dei gruppi coinvolti. Infine, una volta tornati tra i banchi di scuola a febbraio, abbiamo continuato il lavoro, riassumendo le fasi principali in una presentazione creata insieme agli studenti, che è poi risultata utile per una verifica finale su tutti i progetti realizzati”.

Qual è l’aspetto più positivo emerso durante il progetto realizzato in gruppi?
“Osservando i ragazzi al lavoro nelle diverse stanze di Meet, ognuno è riuscito a trovare il proprio spazio, anche gli studenti più timidi, dando il proprio contributo con entusiasmo e impegnandosi al massimo per poter presentare a tutti i compagni di classe dei lavori corretti e curati graficamente.
Per questo, ho deciso di sottolineare l’impegno e l’estro degli studenti adottando un “voto in blu”: per ogni progetto e studente ho appuntato, nel registro elettronico, questo tipo di voto che non incide sulla media ma che evidenza gli aspetti che meritano riscontro (per esempio, osservazioni argute o interdisciplinari). In questo modo, a ogni studente è stato assegnato un “terzo voto” complessivo, in grado di tracciare il suo contributo in classe, che è risultato ancora più importante a distanza. Ovviamente, al termine di questo progetto virtuale, i ragazzi hanno un desiderio fortissimo di visitare Roma e vedere con i propri occhi tutti i monumenti analizzati e ammirati unicamente su Google Earth. Saranno degli ottimi Ciceroni tra le strade della capitale!”.
Ci sono aspetti particolarmente positivi della DaD, emersi durante questo progetto, che ti piacerebbe poter sviluppare anche con la didattica in presenza?
“Per me è stato importante il loro sguardo sulle opere, mi ha fatto capire davvero dove vertono le loro curiosità: dalle ricostruzioni a colori alle leggende medievali sorte intorno ai monumenti. Questo progetto ci ha dato l’occasione di intraprendere un viaggio insieme, anche se solo virtuale, tra le opere d’arte. I lavori di gruppo sono stati una risorsa che ha permesso agli studenti, nonostante tutto, di vivere un’esperienza con i compagni e con me, elaborando un proprio percorso di conoscenze, competenze e idee. Anche nella formazione in presenza, la condivisione e la collaborazione risulteranno fondamentali per dare centralità alla scoperta. In fondo, la didattica è proprio un percorso di scoperta che avviene per gradi. Ciò che mi interessa di più è offrire agli studenti un’esperienza personale e condivisa, che rimanga significativa all’interno del loro percorso di vita e conoscenza”.
Di Gabriella Conte
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