didattica a distanza in pigiama

La DaD con un pigiama party e le gite virtuali

Uscire dagli schemi e ideare dei modi anticonvenzionali per andare incontro alle esigenze degli alunni: questo è quello che ha fatto Roberto Morgese.

Roberto Morgese è uno scrittore e un formatore ma, prima di ogni altra cosa, è un maestro.
Purtroppo non abbiamo potuto conoscerlo dal vivo; le foto trovate in rete che lo ritraggono ci avevano colpito per il suo sorriso e siamo stati felici che quello stesso sorriso ci sia arrivato attraverso il calore della sua voce.
Per alcuni insegnanti non è stato facile aprire le porte di casa agli occhi indiscreti dietro allo schermo del pc. Roberto non ha solo scelto di accogliere i propri alunni in casa: insieme ad altri insegnanti, ha invitato i bambini a mostrare la propria sfera più intima e riservata senza paure, mettendosi lui stesso in gioco e mostrandosi… in pigiama. Roberto è, secondo noi, un esempio della scuola bella, pulita ed educativa di cui si dovrebbe parlare di più. 

Ci vuoi raccontare cosa è accaduto a marzo?

“A marzo, subito dopo la chiusura delle scuole, i bambini erano molto disorientati. Le indicazioni e la comunicazione erano frammentarie e disorganizzate. Inoltre, almeno inizialmente, non si capiva per quanto tempo saremmo stati costretti ad adottare la DaD.”

Che età avevano i bambini di cui ti occupavi?

“Allora insegnavo italiano e storia in una prima elementare: parliamo di bambini ancora piccoli, di 6 o 7 anni, che avevano esigenze specifiche. Hanno manifestato sin da subito una forte necessità: sentire che gli insegnanti erano ancora loro vicini, sentire che non li avevamo lasciati.”

Come poteva la DaD andare incontro a questa loro forte esigenza?

“I primi incontri online ci hanno subito proiettato nelle rispettive case: i bambini sono entrati nella vita familiare di noi insegnanti e noi nelle loro. È stato allora che abbiamo pensato di ricreare un ambiente ancora più intimo e ci è venuta in mente l’idea di organizzare un pigiama party.”

Come avete realizzato quest’idea?

“Abbiamo dato appuntamento ai bambini dopo cena alle 20:30 circa: abbiamo scelto un un orario prossimo a quello della buona notte ma che non inficiasse troppo le abitudini delle famiglie. C’erano una sola regola: presentarsi all’appuntamento in pigiama! Ovviamente anche noi insegnanti ci siamo adeguati con molto divertimento!”

Sappiamo che c’erano anche degli “ospiti speciali”…

“Abbiamo invitato tutti i bambini a portare al pigiama party anche i loro pupazzi della nanna: ogni bambino, durante il proprio turno, ha presentato il proprio pupazzo agli altri! Questo ovviamente ha contribuito a creare un’atmosfera più intima e di complicità.”

Il pigiama party ha contribuito a creare affiatamento, non solo tra noi e i bambini, ma anche tra noi e le famiglie!

Qual è stata la reazione dei bambini?

“Erano tutti molto emozionati e felici, si sono sentiti accolti!
Inoltre si sono esposti davanti agli altri, hanno parlato del proprio giocattolo: questo ha contribuito a rafforzare il legame tra di noi. La sensazione di intimità che si è creata, si è poi prolungata nel tempo e quel ‘senso di accompagnamento’ è tornato in modo evidente quando, a settembre, ci siamo ritrovati in aula.”

Ci sono state attività che hanno dato continuità al pigiama party?

“Per ricreare quella stessa atmosfera e far sentire la nostra vicinanza ai bambini, abbiamo deciso, in un giorno preciso della settimana, di inviare una storia narrata da noi. Abbiamo affidato ai genitori il compito di fare ascoltare l’audio ai propri bambini; in un secondo momento abbiamo anche adottato delle storie a puntate: i bambini attendevano felici di poter ascoltare il seguito della storia! È stato un modo per allontanare i pensieri più negativi, per divagare. Il pigiama party si è trasformato nella continuità della narrazione, storie lette e registrate dagli insegnanti per loro, tutto questo è stato un valore aggiunto.”

I genitori come hanno reagito di fronte all’idea del pigiama party?

“I genitori erano divertiti e soddisfatti! Le videolezioni, in generale, hanno contribuito ad accorciare le distanze e il pigiama party ha contribuito a creare affiatamento, non solo tra noi e i bambini, ma anche tra noi e le famiglie!”

Sappiamo che avete cercato di abbattere le distanze anche attraverso altri mezzi. Cioè quali?

“Si, esatto. Dato che le visite didattiche erano state cancellate, abbiamo optato per delle gite virtuali: abbiamo preso contatti con una fattoria didattica che ci ha inviato dei link, attraverso i quali abbiamo guardato dei video tutti insieme. Anche in questo caso abbiamo ricreato un momento di intimità facendo merenda tutti insieme davanti allo schermo!”

Autore: Marta Massimi