- Scuola: scuola primaria, Monsignor Saba, Elmas, Cagliari
- Classe: dalla prima alla quinta
- Materia: inglese
- Metodologia didattica: playfulness
- Cosa ha fatto il docente: ha impostato la didattica a distanza utilizzando il gioco e l'apprendimento giocoso.
Come declinare la playfulness e la mindfulness nella didattica a distanza in una scuola primaria: l’intervista alla Maestra Vero.
Veronica Marzi, maestra Vero per tutti, dopo aver insegnato a Glasgow in Scozia e aver preso una seconda laurea, è atterrata in un paesino in provincia di Cagliari, dove insegna inglese nella scuola primaria Monsignor Saba a Elmas.
Ci siamo fatti raccontare cosa significano e come ha utilizzato i concetti di playfulness e mindfulness nella didattica a distanza.
Veronica, ci racconteresti come hai impostato la DaD per i tuoi piccoli alunni?
“Certamente! Da subito ho cercato di coinvolgere i bambini come faccio abitualmente a scuola. Ho comprato delle luci e dei microfoni per migliorare la resa dei video e talvolta ho allestito la mia casa proprio come un set, utilizzando dei peluche e persino i miei gatti come protagonisti delle lezioni.
Il mio scopo era quello di aprire la mia casa ai bambini, riprodurre un ambiente familiare e condiviso, nel quale loro potessero sentirsi bene e a proprio agio”.
A proposito di “star bene” cosa intendi ?
“Io amo definirmi proprio una maestra motivazionale, il mio obiettivo durante la DaD è stato quello di “far stare bene” gli alunni, creando un ambiente positivo e familiare. Insomma un’esperienza che fosse ricordata soprattutto come positiva e divertente. Se qualcuno ha bisogno di un’iniezione di entusiasmo e positività, sono sempre disponibile!
Voglio vedere la DaD come un’opportunità. Abbiamo gli strumenti, anche a distanza, per garantire il benessere dei nostri bambini e tutelare la didattica.
Rimane a noi solo il saperli gestire, mettendoci sempre in discussione”.
Come erano impostate le tue video lezioni?
“Ho realizzato ogni giorno un video dove raccontavo una storia attraverso i libri, non esiste strumento più potente che apprendere attraverso l’esempio di un racconto.
Ho utilizzato anche canzoni e cartoni animati in Inglese e fatto le classiche video-dirette, dividendo la classe in piccoli gruppi, svolgendo anche più lezioni durante il giorno.
Ho cercato di favorire la vicinanza, dividendo i bambini in squadre e facendoli sentire parte di un gruppo. Esempi di lezioni alternative incentrate sul gioco sono state: la caccia al tesoro, il teatro e i travestimenti. Io lascio ai bambini autocorreggersi e poi li premio con attestati di merito e premi cartacei, utilizzati come rinforzo positivo.
Inoltre, a ogni lezione assegno a un alunno il compito di assistente specifico: “Assistente al Meteo, Assistente all’Orario”, in questo modo i bambini apprendono giocando, concetti e parole in Inglese che si ritroveranno nei programmi successivi”.
Come hanno accolto il tuo “ metodo” bambini e genitori ?
“L’idea è stata accolta con successo dai bambini che hanno seguito con interesse le lezioni e realizzato loro stessi materiali e contenuti, spontaneamente.
Alcuni hanno infatti registrato le canzoni imparate durante le lezioni, e talvolta mi hanno inviato dei veri e propri video dove mi imitavano, peluche compresi.
Normalmente con i genitori avrei avuto pochissimi contatti, la DaD paradossalmente in questo senso ha accorciato le distanze, aiutandomi a conoscerli in un tempo ristretto”.
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