Federico Pichetto Italian Teacher Award

La scuola è la comunità del futuro

La testimonianza di Federico Pichetto, sacerdote e vice preside del liceo classico, scientifico e linguistico statate G.Da Vigo di Rapallo, vincitore dell’Italian Teacher Award nel 2019.

La vita di Federico Pichetto raccoglie tante vite, come la sua idea di scuola: la comunione di molti mondi con al centro un’unica grande costante, gli esseri umani.

Sacerdote e poi parroco, insegnante e vicepreside, Federico Pichetto è la testimonianza che una scuola
diversa non solo è possibile ma esiste e resiste.

La scuola del futuro: i tre pilastri di Federico Pichetto

“La scuola del futuro la immagino divisa e completa su tre livelli diversi.
Normativo: è necessario pensare ad un contratto diverso che non sia pensato ad ore ma a progetti, non
certo con il contagocce. Un insegnante per essere tale deve avere un riconoscimento, anche contrattuale.
Tecnologico: quello che abbiamo imparato quest’anno non è stato inutile, possiamo farlo diventare
normale, possibile. La DaD potrebbe essere una buona soluzione in determinati momenti o contesti che,
richiedono i ragazzi stiano a casa.
Comunitario: immagino la scuola come una comunità, in completa sinergia con il territorio, una scuola
sempre aperta che risponda alle varie esigenze, didattiche ma anche affettive e di accompagnamento. Un punto di riferimento, che possa arricchire la comunità intera al di là delle mura scolastiche”.

La scuola del futuro: le buone pratiche per una scuola comunitaria

Federico Pichetto è quel tipo di insegnante che si pone nei confronti degli alunni in costante ascolto, per trasmettere conoscenza ma soprattutto veicolare un dialogo.
Parlando con lui è evidente l’attitudine verso l’altro e noi di Idee per la scuola gli abbiamo dunque domandato se si può parlare di vocazione nell’insegnamento.
“Anche utilizzando una terminologia più laica è importante che un insegnante sia umanamente portato ad essere insegnante, per svolgere questa professione è necessaria la professionalità ma anche una buona dose di passione e di attenzione verso l’altro”.

In questo anno così complicato Federico ci ha raccontato quanto sia stato fondamentale prima di tutto ribadire ed esplicitare ai ragazzi il ruolo della scuola nella loro vita.
“Abbiamo detto ai ragazzi noi ci siamo, vi vogliamo bene, siamo qui per voi. Non ci siamo sottratti, negando la frustrazione e la confusione ma abbiamo ribadito la nostra presenza”.

La presenza della scuola non è stata solo spirituale ma molto pratica. Infatti la scuola in prima persona si è preoccupata di dare ad ogni studente la strumentazione adeguata a frequentare anche a distanza, attivare le linee dati, fornire i pc, aprire fisicamente l’istituto quando necessario.
D’altronde come dice Federico: “Lo scopo di ogni essere umano è quello di sentirsi accolto, considerato, amato”.

Perché per la scuola dovrebbe essere diverso?

La comunità scuola dal reale al virtuale: il blog sharing school

Il lavoro di Federico Pichetto parte dal singolo per allargarsi in progetti complessi che si evolvono e
imparano a camminare con le proprie gambe.
Come il blog sharing school, da lui immaginato e creato nel 2015 con un piccolo gruppo di studenti
desiderosi di conoscere ciò che accade nel mondo e le tecniche per raccontarlo.
Sharing school oggi è una piattaforma con più di 30.000 utenti, una vera e propria redazione formata da
due classi del liceo classico con indirizzo giornalismo, media e comunicazione, contenuti sempre aggiornati, collaborazioni esterne e eventi correlati.
Ogni anno viene instituito un corso di giornalismo all’interno della scuola, da questo progetto è nata persino una società editrice di promozione sociale, formata dagli ex alunni della scuola.

Una scuola innestata nel territorio con lo sguardo verso il mondo.

Di Chiara De Filippo