Talent Garden Innovation School è la piattaforma di formazione per l’innovazione digitale che rientra nel grande progetto di Talent Garden, coworking e community che esiste dal 2011. Come il Covid-19 ha influito sulla formazione? La parola a Giulia e Camilla.
Talent Garden è una grande piattaforma di networking e formazione per l’innovazione digitale. È stata fondata a Brescia nel 2011 e oggi conta 21 campus in sette Paesi. Nel 2015 ha lanciato una scuola dell’innovazione, la Talent Garden Innovation School, che offre master e percorsi di formazione sia a privati che ad aziende.
Noi di Idee per la scuola abbiamo intervistato Giulia Amico di Meane, direttrice di Talent Garden Innovation School Italia e Camilla Smerieri, Learning Manager di Talent Garden che ci hanno raccontato di come la scuola dell’innovazione e del digitale ha affrontato i cambiamenti portati dall’epidemia.
“Noi siamo una scuola particolare, siamo un’azienda. Fino all’arrivo del Covid-19 facevamo formazione prettamente dal vivo. L’esperienza che offrivamo ai nostri studenti era legata a ciò che vivevano fin dal primo giorno in cui venivano nei nostri spazi. La nostra formazione avviene in uno spazio di coworking, pop, innovativo, immerso in un ambiente lavorativo pieno di startup, imprenditori, piccole, medie e grandi aziende. È una scuola che nasce immersa in un contesto lavorativo”.
Lavorare sui docenti prima che sugli allievi: ecco perché
Continuano Giulia e Camilla: “Gli studenti vengono per fare formazione con dei professionisti. Ci siamo pertanto domandati come fare per trasferire l’experience dell’entrare nei nostri spazi – che quando ci entri fisicamente è davvero un effetto wow – su Zoom? Questo è il problema che ci siamo trovati ad affrontare”.
Un problema non da poco e che, come sappiamo ha accomunato tanti docenti delle scuole oltre chi fa formazione professionale. Vediamo com’è stato risolto in Talent Garden: “La prima cosa è stata partire da chi questo cambiamento l’ha vissuto in maniera più forte, che non sono solo gli studenti ma è anche la Faculty, i nostri professionisti, quindi tutte le persone che hanno dovuto reinventare il proprio modo di fare formazione. E così venerdì 21 febbraio è arrivato il Covid-19 e sabato eravamo online. Abbiamo pensato: prendiamoci cura di chi questo cambiamento dovrà guidarlo insieme a noi. Abbiamo fatto della formazione ai nostri professionisti”.
Integrare l'esperienza digitale con quella fisica: nasce Kitto
“Dal nostro punto di vista”, continuano le due professioniste di Talent Garden, “la formazione ha due elementi fondamentali: da un lato quella di essere collegata con il lavoro; dall’altro quella di favorire il networking tra le persone, che siano studenti, aziende o startup. Abbiamo fatto degli esperimenti in cui abbiamo integrato l’esperienza digitale con quella fisica, utilizzando un oggetto che si chiama Kitto. Kitto è un kit che abbiamo realizzato dopo la proposta di due persone con cui collaboriamo, e che abbiamo fatto arrivare a casa dei nostri studenti per integrare la lezione online con degli elementi fisici”.
“Eravamo un po’ titubanti, pensavamo che l’online ci potesse far perdere quella che è la particolarità del contatto con gli studenti, per noi molto importante” spiegano Giulia e Camilla con molta sincerità.
“Noi tracciamo settimanalmente quello che facciamo prendendo molto in considerazione il punto di vista dello studente. Abbiamo notato che l’online da delle possibilità diverse anche a chi è più timido. Sono venuti fuori dei caratteri che in classe non sarebbero venuti fuori. L’amicizia che si è creata tra di loro è stato un supporto per il periodo di lockdown. Ci siamo accorti, guardandoli interagire sullo schermo, che per tanti studenti il master era l’unica cosa con cui riempire le giornate“.
E cosa ne pensavano gli studenti? “Gli studenti hanno dichiarato che in questo momento così difficile è stato di grande aiuto avere questo gruppo che si aiutasse e che si supportasse durante il master. La modalità online è molto più intima perché ti permette di entrare in casa delle persone”.
L'importanza del lavoro di gruppo anche online, ma riprogettato
Per gli allievi dei master di Talent Garden è stato molto importante il lavoro di gruppo, anche perché il Peer to Peer era determinante dal vivo. Come ci spiegano Giulia e Camilla: “Gli studenti lavoravano su un progetto anche durante le lezioni in presenza, li seguivamo molto e abbiamo continuato a seguirli anche online. Zoom è molto utile perché offre la possibilità di suddividere gli studenti in piccoli gruppi tramite room in cui possono lavorare in maniera autonoma. Questo è importante perché, quando sei online e si è in 20 in una room, ci sono altre 19 persone oltre te che vogliano parlare ed è difficile intervenire; invece dividerli in piccoli gruppi è sempre molto efficace. Su questo abbiamo lavorato molto anche sulla Faculty, perché abbiamo notato che i tempi erano diversi, un lavoro di gruppo che live può essere fatto in due ore, online è diverso. Con la Faculty abbiamo riprogettato i momenti di workshop e cercato strumenti online che permettessero di lavorare su diversi progetti”.
E questo è stato fatto anche con le aziende: “Siamo riusciti a coinvolgere aziende che in presenza non avremmo potuto coinvolgere, riuscendo così a portare, nei processi di trasformazione digitale, anche realtà che erano molto lontane da quella milanese. È stato un punto di forza dell’online”.
Career Boost e Career Advisor: perché sono importanti
“Siamo ancora online e saremo online fino a settembre 2021. La possibilità di fare le lezioni online ha permesso a tante persone di avvicinarsi ai nostri corsi”, precisano le due professioniste di Talent Garden.
“La nostra promessa è mettere in contatto gli studenti con le aziende per trovare lavoro. Abbiamo un percorso che si chiama Career Boost, la filosofia è: nel momento in cui inizi un nostro master, lì inizia il tuo accompagnamento alla carriera. Ci sono delle persone, che sono i nostri Career Advisor, che seguono gli studenti dal giorno uno. C’è un contatto continuo con startup, con le corporate che abitano i nostri spazi e che sono già dentro il network di Talent Garden. Chiamiamo delle aziende che assegnano un progetto agli studenti. I ragazzi lavorano in gruppo e le aziende li osservano”.
L’incontro online tra i ragazzi e le aziende
E come avviene l’incontro tra gli allievi e le aziende? La parola ancora a Giulia e Camilla: “Organizziamo l’Interview Day che promuove l’incontro tra i ragazzi e i HR: gli studenti presentano a una platea di HR i progetti personali alla fine del master. Riceviamo spesso proposte da aziende del nostro network e c’è un continuo contatto con gli alunni, anche sulle occasioni di lavoro. Tutto questo ora è stato passato su Zoom. Una cosa interessante è il numero di colloqui che i ragazzi fanno.
Fino a 5-6 colloqui al giorno. Questo è possibile perché l’HR, non dovendosi spostare e viaggiare per essere fisicamente a Milano, ha più tempo da dedicare ai colloqui. Il digitale, anche in questo caso, ci ha permesso di aprire le porte ad aziende che prima difficilmente riuscivamo a raggiungere”.
L’epidemia che ci siamo trovati ad affrontare ha chiuso porte, modificato abitudini, modi di vivere, persone, atteggiamenti, ha portato con sé tanta negatività ma è riuscita anche ad offrire possibilità. Possibilità che, se colte come nel caso di Talent Garden, possono essere determinanti, valide ed efficaci.
Di Irene Petrella
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