DaD Youtube scuola primaria

La DaD si fa su YouTube: il progetto della maestra apprendista

L’idea vincente per una didattica a distanza fuori dagli schemi: quando le videolezioni sono condotte da una giovanissima maestra per i suoi coetanei.

Negli anni Sessanta c’era Alberto Manzi, docente e conduttore di Non è mai troppo tardi, il programma televisivo pensato per quegli italiani fuori età scolare e ancora analfabeti. Oggi i supporti per l’apprendimento a distanza non si contano, grazie a insegnanti che con i social sono diventati veri influencer della didattica.
Tra questi una delle più seguite è Annarita Fantauzzi, che si rivolge ai bambini della primaria tramite il canale YouTube Apprendista maestra!
Le videolezioni, sempre accurate e coinvolgenti, vedono la partecipazione attiva di una promettente “apprendista maestra”: sua figlia Lavinia.
Noi di Idee per la scuola l’abbiamo intervistata. Ecco cosa ci ha raccontato Annarita.

Sei conosciuta su YouTube tramite il tuo canale Apprendista maestra! Ci spieghi in breve in cosa consiste e com’è nata l’idea?

“Apprendista Maestra! è un canale YouTube nato circa 2 anni fa, fortemente voluto dall’ART Consulting ODV, organizzazione di volontariato di cui sono una delle amministratrici. Ci occupiamo di diffondere la cultura e le arti tra i minori. I nostri interventi sono in favore dei bambini in età scolare, con attività che li coinvolgono sia a scuola che in situazioni extracurricolari. Con il canale Youtube volevamo estendere la fruibilità delle nostre azioni a un pubblico più vasto, in modo da rendere la cultura accessibile anche a chi ha difficoltà con i mezzi tradizionali. Tutti i video del canale sono a disposizione di chiunque e in modo assolutamente gratuito“.

Siete riusciti a coinvolgere i bambini con brevi videolezioni. Come avete sviluppato l’idea nel tempo?

“L’obiettivo è stato fin da subito quello di adottare e fare nostri alcuni elementi della Flipped Classroom, coniugandoli con un principio per noi rilevante: il bambino impara prima se è coinvolto. Ed è coinvolto se ci si avvicina il più possibile al suo mondo. Di qui all’idea di creare una “maestra bambina”, una maestra della loro età, il passo è stato breve”.

E tua figlia Lavinia è una maestra appassionata…

Lei da tempo aveva espresso il desiderio di voler ‘entrare nella TV’. Voleva essere, a modo suo, protagonista del mondo di YouTube, farsi conoscere e probabilmente essere utile ad altri bambini come lei. Abbiamo provato per capire se il tutto fosse fattibile, se potesse interessare agli altri bambini e, soprattutto, quanto Lavinia fosse complessivamente gratificata da questo impegno. Dopo i primi video Lavinia mi chiedeva costantemente di farne ancora, mentre le visualizzazioni e gli iscritti al canale erano in rapido e progressivo aumento. Non vi nascondo che anche per me il lavoro svolto dava un certo grado di soddisfazione”.
Oggi non serve l’autoreferenza, ma il confronto: solo così riusciamo a dare nuovo impulso e un rinnovato valore alle azioni scolastiche.

Fino ad arrivare a marzo 2020...

“Con il primo lockdown le lezioni del canale iniziavano a essere d’aiuto a me, per il lavoro in classe e ai miei alunni, per lo studio a casa. A oggi i miei bambini sono davvero coinvolti dai video che, credo, siano di supporto per il loro apprendimento. Spero possano essere utili a tanti altri bambini e famiglie, italiane e non (abbiamo un piccolo seguito di italiani all’estero), in modo da incrementare e diffondere sempre più la nostra missione. A questo proposito, ringrazio l’Organizzazione che ci sostiene (ART Consulting ODV), senza la quale sarebbe stato difficile realizzare tutto questo”.

In che modo l’idea delle lezioni su YouTube è stata accolta dai tuoi colleghi?

“Non vi nascondo che inizialmente tra i colleghi c’era un misto di stupore e diffidenza. Sono certamente reazioni normali a uno stravolgimento dei modi di affrontare la didattica, resi ancora più rapidi dall’attuale emergenza sanitaria. Oggi si parla con disinvoltura di didattica a distanza, ma dobbiamo tenere in conto che, appena un anno fa, i più non sapevano nemmeno di cosa si trattasse”.

Ci sono state delle reazioni, positive o meno, da parte dei genitori degli studenti?

“I genitori oggi sono attenti alle dinamiche scolastiche, molto più che in passato. Apprezzano i vari tentativi che il mondo della scuola intraprende per avvicinarsi ai meccanismi presenti nella nostra società.I genitori dei miei alunni sono molto soddisfatti di questa ‘novità’,  anche perché in fin dei conti a parlare sono i risultati“.

Nel tempo è cambiato il piano editoriale del canale?

“A partire da marzo 2020 il canale ha avuto una forte, e in buona parte ‘forzata’, accelerata. Da allora i video sono inseriti a cadenza di circa due a settimana, rispettando più o meno gli argomenti scolastici del momento. L’obiettivo, nel lungo periodo, è di coprire l’intera didattica di tutte le materie e di tutte le classi della scuola primaria. Per il momento abbiamo comunque disponibili circa 270 video, dedicati perlopiù alle classi prime, seconde e alla scuola dell’infanzia”.

La cosa più bella che ti hanno detto gli utenti nei vari commenti ai video.

“Non vorrei fare torto a nessuno: ci sono una miriade di commenti che meriterebbero di essere menzionati. Però il più toccante è stato quello di una nonna che ci ha scritto di voler conservare il video dedicato all’inverno per la nipotina, ‘così impara prima’”.

Da insegnante cosa stai imparando da quest’esperienza?

“Sicuramente che il mestiere dell’insegnante non si ferma al titolo di studio, né alla specializzazione, né tanto meno all’esperienza sul campo. Sono tutti elementi importantissimi e indispensabili, ma penso che il fattore principale sia quello di possedere uno stimolo verso la ricerca e l’innovazione, per permettere alla scuola di stare al passo con i tempi. Oggi più che mai la scuola deve essere parte della società, totalmente integrata con essa. Se perdessimo il contatto con la realtà esterna, andremmo verso un graduale fallimento della nostra missione”.

Di Grazia Ciavarella