Italiano della Finanza blog

Italiano della finanza: un blog per studiare il nostro paese in una lingua diversa

Studiare l’italiano o l’inglese per scoprire, attraverso la finanza, gli aspetti storici e sociologici del nostro paese.

Ci sono progetti che colpevolmente teniamo chiusi nel cassetto per troppo tempo, idee valide che hanno solo bisogno di essere messe in pratica. Può capitare che ciò avviene per mancanza di tempo, o del giusto stimolo, fino a che non scatta la scintilla.
È la storia di Anna Quaranta, un’insegnante di Roma di italiano per Stranieri L2/LS, e inglese a italiani e stranieri. La scintilla per lei è stata il secondo lockdown: costretta in casa ad organizzare lezione telematiche con studenti provenienti da ogni parte del mondo, ha deciso di realizzare un progetto che aveva in mente da mesi.  Dopo settimane di studi approfonditi e materiale da organizzare è nato Italiano della finanza.
Un blog che si rivolge a tutti gli studenti, e in generale a tutti gli appassionati, della lingua italiana interessanti ad approfondire la parte più tecnica e settoriale del mondo finanziario, ma non solo. Scopriamo di più in questa intervista.

Anna, come è nata l’idea di questo blog?

“Come spesso accade l’idea è nata da un’esigenza. Molti studenti sentivano la necessità di studiare e imparare un linguaggio più tecnico, più settoriale. Seguo sia studenti universitari, che lavoratori, che diplomatici; ognuno di loro voleva apprendere un linguaggio applicabile al proprio settore professionale, che spaziasse dalla politica, alla storia, al sociale. Così ho fatto tesoro della mia precedente esperienza lavorativa come consulente finanziario in banca, dove ho lavorato dal 1994 al 2015, e dato vita a ‘Italiano della finanza’”.

Il blog però non si occupa solo di finanza...

“Sì, diciamo che la finanza è l’idea alla base. È un modo di raccontare l’Italia sia in un contesto nazionale che europeo. Argomenti come lo spread, l’andamento delle Borse, sono tematiche che partendo da uno spunto finanziario raccontano anche un aspetto sociale, storico. L’obiettivo è dare un visione unitaria di quello che è il nostro Paese a persone straniere che si interfacciano quotidianamente con esso e devono, per forza di cose, avere un mezzo linguistico adatto a capirlo e farsi capire”.

Un’idea che si sviluppa su diversi canali, è così?

“Sì, limitarmi solo agli articoli del blog mi sembrava di poco impatto. Quindi studiando altre realtà simili alla mia, ho scelto di sviluppare l’idea su canali adatti al tipo di tematiche che affronto, e facilmente accessibili ai miei studenti. Ho creato quindi un piano editoriale che prevede il mercoledì un articolo e un podcast da ascoltare, la domenica un articolo e un file da scaricare e ogni due settimane una newsletter. Ovviamente i contenuti sono originali e creati esclusivamente da me. Differenziare penso sia fondamentale sia per non annoiare il fruitore sia per andare incontro alle sue esigenze o preferenze”.

Qual è la difficoltà maggiore che hai trovato nel creare e gestire un progetto del genere?

“Iniziare. L’idea era già in cantiere ma non trovavo mai il coraggio di metterla in pratica, temevo di non riuscirci. Il secondo lockdown mi ha dato la giusta motivazione, ero desiderosa di nuovi stimoli, nuovi progetti e mi sono detta: è ora. Così ‘Italiano della finanza’ è andato online e ammetto che, stando ai numeri, l’idea sta ottenendo un buon successo”.

E gli studenti sono soddisfatti?

Sì, lo sono. L’obiettivo principale è sempre stato quello di poter dare loro uno strumento che possa aiutarli nello sviluppo delle abilità di produzione scritta e orale, ed in questo senso il blog è riuscito nel suo intento. Sono anche stata contattata da scuole, università che hanno fatto riferimento ai miei contenuti per le loro lezioni, e questo è sicuramente un motivo di soddisfazione. Così come anche i feedback degli studenti, quando uno di loro ti ringrazia perché ha appreso qualcosa che non conosceva prima è sempre motivo di orgoglio per un’insegnante”.

Sapere di star divulgando qualcosa di utile e formativo è la più grande soddisfazione.

In che modo Italiano per la finanza ha cambiato il suo modo di percepire la didattica a distanza?

“Domanda difficile. La DaD ha sicuramente cambiato il mio modo di fare didattica, ma l’ho sempre vista come un’opportunità, una risorsa. È una situazione che ha dei limiti evidenti, ma ho cercato di superare questi limiti con le mie idee. Non nego che ci sono stati momenti di sconforto, ma vedere altri insegnanti che come me si adoperavano in maniera creativa e innovativa per continuare il loro lavoro mi ha dato forza, mi ha fatto sentire meno sola”.

Progetti per il futuro?

“Mi piacerebbe creare una community più ampia e dinamica, soprattutto sui social. Creare momenti di confronto, dibattito, percepire magari quali temi sono più discussi, quali sono le necessità linguistiche. So che non è semplice e ci vuole tempo e pazienza ma sto lavorando in questa direzione”.

Di Luca Illiano