- Scuola: scuola secondaria di secondo grado, Istituto Maria Ausiliatrice, Lecco
- Classe: quarta superiore
- Materia: economia aziendale/diritto
- Cosa ha fatto il docente: è partito dallo studio delle proprietà intellettuali per collaborare con un progetto scolastico in DaD in collaborazione con IP-Experience, incentrato sulla creazione di un gioco narrativo online.
La storia del brevetto del Windsurf catapultata in un gioco online.
Se c’è una cosa che il 2020 ci ha ricordato e insegnato è l’imprevedibilità degli eventi. Quanti di noi avevano in programma un evento che è stato inevitabilmente annullato o trasformato in un progetto online?
Nonostante un’iniziale amarezza, c’è chi si è rifiutato di rimanere fermo: questo è il caso della scuola Maria Ausiliatrice di Lecco che, grazie alla spinta data da studenti e insegnanti, ha continuato a lavorare ininterrottamente.
Il loro fiore all’occhiello è stato lo sviluppo di un gioco online in collaborazione con IP-Experience, un sogno diventato realtà, ed oggi la docente Laura Arrigoni è qui con noi per raccontarci ogni dettaglio di questo progetto.
Come descriveresti la tua scuola?
“È una scuola piccola, con 300 alunni circa, e l’idea che abbiamo sviluppato da svariati anni è quella di introdurre una didattica basata sui progetti in collaborazione con enti esterni. Molti di questi partono da argomenti che affrontiamo partendo dalle materie tradizionali, proprio per dare una visione più pragmatica ai ragazzi”.
Da quali materie siete partiti per questo progetto?
“In classe stavamo affrontando l’argomento delle proprietà intellettuali dato che, insieme alla professoressa di diritto, Angela Grasso, siamo solite affrontare l’ambito di imprese, marchi e brevetti nella classe quarta. Inoltre, in quel periodo la classe stava portando avanti un progetto di imprenditorialità e la questione del brevetto era di fondamentale importanza”.
Come si collegava IP-Experience allo studio di queste materie?
“IP-Experience è un progetto europeo che coinvolge il Politecnico di Milano, il Polihub e il Politecnico della Catalogna e si dedica alla sensibilizzazione dei brevetti. Dopo esserci messi in contatto con l’Ufficio di Trasferimento Tecnologico del Politecnico gli esperti ci hanno chiesto di collaborare e, nonostante il lockdown, siamo riusciti a portare avanti il progetto”.
Come si è articolato il lavoro?
“Dopo un evento (fortunato) nel mese di febbraio a Milano, abbiamo condensato gli incontri formativi tra gli esperti e i ragazzi in tre settimane, totalmente online. Noi insegnanti abbiamo fornito alla classe il materiale per informarsi su ciò che avrebbero dovuto analizzare. Ci tenevamo che arrivassero preparati davanti agli esperti che, dopo gli incontri, gli avrebbero assegnato le storie da sviluppare in un gioco narrativo digitale“.
Quindi la DaD non è stata un ostacolo per voi?
“No, al contrario, ci ha aiutato molto! Dopo gli incontri, i ragazzi sono stati divisi in piccoli gruppi e hanno ricevuto dei format da compilare con le informazioni riguardanti la loro storia e personaggi.
In una settimana, con l’aiuto di un tutor che li affiancava in modalità asincrona, ogni gruppo ha creato una struttura ad albero che spiegava lo sviluppo di ciascuna storia. Alla fine della settimana, ogni gruppo ha fatto una presentazione di 3 minuti e professori, studenti ed esperti hanno dichiarato il gruppo vincitore”.
Di che cosa parlava la storia del gruppo vincitore?
“A loro era stato assegnata l’analisi del brevetto sul Windsurf; è stato fondamentale per loro capire i nodi centrali e lo sviluppo degli scenari, per sviscerare la storia. Questo gruppo è riuscito a sviluppare lo storytelling creando una struttura ad albero con le varie decisioni che sarebbero state messe nel gioco online, una sorta di descrizione a scenario”.
Quando si è concluso il progetto?
“L’evento finale si è svolto il 15 dicembre e poco tempo dopo gli esperti di IP Experience hanno realizzato il gioco digitale sul brevetto del Windsurf, ora disponibile gratuitamente sulla piattaforma l2pro.it. È stata una grande soddisfazione, soprattutto per la classe!”.
Che cosa hanno vi hanno detto i ragazzi riguardo questa esperienza?
“Molti di loro sono rimasti sorpresi nello scoprirsi capaci: una mia alunna, ad esempio, ha creato un’ottima struttura ad albero grazie alla familiarità che ha con i programmi delle mappe concettuali. È riuscita a trasformare questa competenza in un elemento di forza per il gruppo. Il progetto, inoltre, ha creato un legame davvero forte tra studenti e docenti: i ragazzi hanno perfino creato l’hashtag #mollaremai, per sottolineare quanto questo progetto sia stato per loro una boccata d’aria fresca”.
Come hanno reagito i genitori a questo progetto?
“Erano al settimo cielo perché vedevano i ragazzi sempre impegnati e hanno sponsorizzato molto l’iniziativa. Sono stati i primi a vedere i risultati con le competenze acquisite dai ragazzi; pensate che una mamma mi ha detto che avrebbe messo questa esperienza nel curriculum vitae della figlia!”.
Quali sono stati per te i punti di forza della DaD?
“Secondo la mia esperienza, l’utilizzo delle piattaforme digitali ci ha consentito di personalizzare l’apprendimento, seguendo i ritmi di ciascuno studente. Inoltre, è un ottimo modo per approcciarsi ai ragazzi più timidi che vengono stimolati continuamente senza opprimerli. Ho utilizzato anche alcune applicazioni online per creare delle sfide, prendendo come riferimento un articolo di giornale: in questo modo ho potuto valorizzare le eccellenze e dare nuovi spunti a tutta la classe”.
Da quello che ci hai raccontato, è una classe molto dinamica. Avete partecipato ad altre iniziative digitali?
“In effetti durante il lockdown la classe ha portato avanti il progetto imprenditoriale Rainless JA, nell’ambito dei percorsi di imprenditorialità di Junior Achievement, e ha dato vita a un blog per una campagna patrocinata dal Comune di Lecco. Questa campagna per il sociale era rivolta sia ai bambini delle elementari, sia a un team di sportivi che abbiamo contattato per creare video di esercizi da fare in casa. Possiamo dire che ci siamo concentrati sul percorso imprenditoriale e sul target dei “clienti” e l’iniziativa si è sposata perfettamente con le informazioni date da IP-Experience”.
E come scuola?
“Abbiamo creato il blog della scuola per unire studenti e docenti, portando ognuno il proprio contributo, dalle ricette in spagnolo alle favole del Diritto Costituzionale. Stiamo portando avanti questo progetto perché abbiamo capito l’importanza di aggiungere delle compresenze di professori di altre classi e portare un confronto più ricco e stimolante ai ragazzi”.
Non vi fermate mai! Scommettiamo che avete già in mente qualcosa per il futuro...
“Proprio così, ci siamo messi in contatto con una scuola in Svezia per un progetto futuro e abbiamo già fatto degli incontri conoscitivi in stile Speed Date. Che dire, da noi non ci si annoia mai!”
Alla fine di questa montagna russa cosa senti di aver imparato?
“Sicuramente il valore della relazione, del farsi compagnia e cercare di tirare fuori il meglio da loro rispettando le tempistiche di ognuno. Abbiamo imparato ad andare oltre la valutazione tradizionale perché ciò che ci interessa è il percorso e non la singola prova. Alla fine del progetto li ho fatti riflettere su tutto quello che avevano imparato e ho visto quanto fosse importante per loro che anche gli altri studenti si accorgessero di questi cambiamenti. Non potrei essere più felice”.
Di Greta Arilli
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