Simpson didattica a distanza

Divertirsi in DaD è possibile e I Simpson me lo hanno dimostrato

La strategia vincente: Google Meet per il lavoro di gruppo e gli episodi de I Simpson in lingua originale su Youtube

Il 2020 è stato un anno che ha messo a dura prova il sistema scolastico non solo per le capacità tecniche, ma soprattutto per la possibilità di instaurare un legame tra studenti e insegnanti. 

Alcuni di loro, però, non si sono arresi come dimostrano tutte le storie sul nostro 
blog e, proprio come i supereroi di un fumetto, hanno soccorso i protagonisti nel momento del bisogno.

L’eroina di oggi è la professoressa Francesca Macheda dell’
ITI Hensemberger di Monza che, consapevole delle difficoltà relazionali, non si è persa d’animo: con l’aiuto di Google Meet e Youtube ha rafforzato il legame con i suoi studenti e la loro attenzione verso la lingua inglese. Ecco cosa racconta a Idee per la scuola.

Com'è iniziata la suddivisione delle classi?

“Poco prima del lockdown ho fatto iscrivere i ragazzi alla piattaforma Classroom e mi sono informata su come potessi utilizzare al meglio i servizi di Google Meet.
Dopo aver scoperto la suddivisione in
stanze, ho deciso di dividere i miei studenti in piccoli gruppi per dargli la possibilità di lavorare a stretto contatto, agevolando il rapporto tra di loro e la concentrazione sul lavoro.
Ho trovato molto utile la creazione di sondaggi per capire di che cosa avessero bisogno i ragazzi e la lavagna digitale è stato uno strumento fondamentale, utilizzato sia da me che dagli studenti per le loro presentazioni”.

Siete riusciti a far partire nuove iniziative con questa metodologia?

“Sì, per qualche mese io e un’altra docente abbiamo utilizzato le ore a disposizione per creare dei laboratori di recupero o di potenziamento delle materie. Abbiamo diviso le stanze su Meet a seconda della materia e dell’argomento del docente di riferimento ed erano gli stessi ragazzi a decidere che cosa approfondire”.

ITI Pino Hensemberger Monza

Quali benefici avete riscontrato?

“Sicuramente la creazione di gruppi omogenei: ho avuto la possibilità di approfondire gli argomenti totalmente in lingua inglese ed è stato molto stimolante perché solitamente a scuola non abbiamo abbastanza tempo per questo tipo di approfondimento.”

Ci hai raccontato che durante la DaD hai utilizzato i video de I Simpson per lo studio della tua materia. Com'è nata l'idea? Come hanno reagito gli studenti?

“Sapevo che molti di loro sono appassionati di film e serie tv e ho pensato di presentare un prodotto moderno, che sicuramente avevano già visto in lingua italiana. Volevo qualcosa di accattivante e divertente per stimolare l’attenzione e la creatività e ho pensato a I Simpson, che io stessa ho sempre apprezzato. 

Ho cercato su Youtube gli episodi di Halloween e di Natale e glieli ho dati come compiti per casa. Così facendo, al primo incontro chiedevo che cosa fosse successo nell’episodio e gli studenti riuscivano, nonostante le difficoltà linguistiche e culturali, a creare un vero e proprio dibattito. Ogni lezione finiva con una loro richiesta per un nuovo episodio da vedere!”.

“Questo metodo ha risvegliato l'interesse e la curiosità per il lessico inglese e la comprensione generale della cultura americana, erano entusiasti”

Continuerai a utilizzare I Simpson nelle tue lezioni?

“Assolutamente sì! Proprio in questi giorni sto cercando un episodio che rifletta la vicenda dell’assalto al congresso avvenuto il 6 gennaio. Questa serie animata riesce a mostrare il modello della tipica persona americana e mi piacerebbe approfondire il loro sistema giuridico. Dopotutto, I Simpson sono sempre i primi a prevedere il futuro!”.

Simpson predicono assalto Capitol Hill

Come hanno reagito i genitori alla DaD?

“Nonostante le preoccupazioni iniziali, il lavoro di gruppo ha rassicurato sia i genitori che gli studenti, si sentivano tutti più vicini gli uni agli altri, insieme siamo riusciti a superare la distanza. 
Pensate che un ragazzo mi ha ‘confortato’ dicendo che avremo altri 5 anni per recuperare tutte le verifiche… direi che posso ritenermi soddisfatta!”

Ti sentiamo molto vicina ai tuoi studenti, che cosa porterai con te dopo questa esperienza?

“Oltre ad aver migliorato il mio rapporto con la tecnologia, ho imparato una lezione che non ha prezzo: non dare mai niente per scontato e cercare di ascoltare il più possibile i ragazzi. Non è facile capire che cosa passa loro per la testa, ma nel momento in cui ti metti nei loro panni tutto diventa più chiaro. Spero di continuare a far parte del loro piccolo mondo”.

Di Greta Arilli